Tempi di Strade e Trasporti: dal barroccio al postale

Durante una visita ai regni sottomessi, l’allora Granduca di Toscana de’ Medici,  giunto a Chianni, appurando l’assenza di strade facilmente percorribili in barroccio, chiese quale fosse il nome di quel paesino in lontananza sulla collina e, alla risposta “Rivalto!”, esclamò l’ormai celebre frase “Rivalto lo governi chi l’ha fatto!”.


Tutte le strade di Rivalto, in passato, erano sterrate, così come testimoniato dalla foto storica in Piazza della Compagnia dei primi del '900. Analogamente le strade di collegamento con le località limitrofe di Chianni, Casciana e Terricciola. Nel 1912 fu completata la strada Bagni di Casciana-Chianni via La Pieve e fu firmata una convenzione con la ditta Maccaferri per il servizio postale di trasporto corrispondenza e pacchi, una carrozza a motore a mo’ di diligenza che trasportava anche persone.

Intorno agli anni '50, arrivarono i primi pullman per il servizio di corriera locale, chiamati comunemente “postali”, inizialmente gestiti dalla ditta Ricciardi e Carpita
A quei tempi, Rivalto non era ancora raggiunto dal servizio per via della stretta e sconnessa salita de La Lama. Per molti anni chi andava a lavorare a Pisa, Fornacette e Pontedera, era costretto a raggiungere tutti i giorni a piedi la fermata de La Pieve, tragitto che, soprattutto di inverno e con la neve, non era sicuramente agevole. 
L'arrivo del postale a Rivalto rappresentò una grande conquista per quanti si spostavano per andare a lavorare fuori e per quanti venivano in visita di parenti ed amici, nonché una grande comodità per le attività commerciali del paese, in particolare per l'Ufficio Postale che si avvaleva del servizio postale come trasporto speciale valori da e verso la posta centrale di Pisa. Il passaggio del postale lungo le strade collinari sottostanti il borgo era osservato dalle finestre di Rivalto ed il suo arrivo segnalato dalla suonata di clacson già in prossimità della salita de La Lama, momenti che scandivano i tranquilli ritmi della giornata. I bambini che ruzzavano in Via del Giardino assistevano con grande ilarità al passaggio del postale e salutavano i passeggeri a bordo. 
Oggi Rivalto è regolarmente servita dalla linea di corriera extraurbana del la CTT nord -Compagnia Toscana Trasporti-, l’azienda di trasporto pubblico locale che gestisce il servizio nel bacino provinciale di Pisa e che serve il percorso Pontedera, Ponsacco, Perignano, Cevoli, Casciana Terme, La Pieve, Rivalto, Chianni.

Solo a partire dalla fine degli anni ’50, le strade del borgo vennero lastricate, cementificate o asfaltate. Alle opere infrastrutturali contribuirono l’interessamento del futuro Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e del Ministro dei Lavori Pubblici Giuseppe Togni, entrambi originari di Pontedera, e dell’allora presidente dell’IRI Aldo Fascetti, originario di Pisa. 
Interventi sulle infrastrutture stradali sono stati apportati anche negli anni recenti: il consolidamento del tratto Casciana Terme-Chianni, spesso soggetto a smottamenti, la ripavimentazione di Via Garibaldi, l’asfaltatura nel 2011 di Via dei Poggi, un tempo accesso esclusivo di boscaioli, contadini e cacciatori, oggi più frequentata per l’apertura di alcune strutture ricettive in area Le Croci e Meletro e per la presenza di alcune abitazioni private.

I nomi delle vie del borgo hanno subito qualche variazione durante gli anni. Via Giuseppe Garibaldi era intitolata un tempo a Vittorio Emanuele, Piazza Antonio Gramsci si chiamava Piazza della Compagnia –benché, per i rivaltini, il nome della piazza non sia mai mutato-, nel Novembre del 1926 venne nominata Via Margherita la via che da Piazza Beato Giordano raggiunge l’area del Castellaccio

In anni più recenti, la vecchia Via Chiannerina è stata intitolata al merito del Generale Giuseppe Falugi (1886-1962), rivaltino di origine, distintosi per aver combattuto durante la Campagna d’Africa nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, in qualità di Generale della 16° Divisione Fanteria di Pistoia, prigioniero di guerra in Tunisia nel 1943 e a cui fu conferita, nel 1945, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Militare. Tra il pubblico della fotografia dell’inaugurazione della strada, presenziata dalle autorità comunali di Chianni e dall'allora Sindaco Belisario Anichini, si distinguono Renzo Pizzi, Angiolo Gotti, Augusto Gotti, Quirino Matteoli, Fiorentino Fiorentini.


Con i primi segni di modernismo meccanico e tecnologico e, soprattutto, con il boom industriale successivo alla Seconda Guerra Mondiale, si registrò un progressivo abbandono dei tradizionali calessi e barrocci a trazione animale in favore delle prime autovetture a motore. Rivalto fu così popolato da utilitarie (Fiat Topolino, Cinquecento, Seicento) e da veicoli più adatti al trasporto merce e alle attività rurali. Tra questi i piccoli trattori con rimorchio e lo storico Ape Piaggio, prodotto a partire dal 1948, piccolo motofurgone a tre ruote derivato dalla Vespa Piaggio e dotato di un comodo rimorchio che ben interpretava l’esigenza di evolvere verso mezzi a motore, al contempo economicamente accessibili e pratici. Successivamente, si diffuse in paese anche la comoda Renault 4, vettura dall’estetica un po’ trascurata ma molto apprezzata perché in grado di affrontare strade impervie e dotata di un ampio bagagliaio.  
Parallelamente, ci fu l’arrivo dei primi ciclomotori e delle prime motociclette, tra i quali si annoverano la Vespa Piaggio e la storica rivale Lambretta Innocenti, i motorini e le moto Gilera e Guzzi
La Vespa Piaggio, specialmente per i molti rivaltini che operavano come meccanici nei reparti produttivi di Pontedera, rappresentò da subito un gioiello del design e della meccanica italiani, costruita a partire dal 1946 dal progetto dell’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio
Tra le curiosità del tempo, Corradino D'Ascanio fu in visita a Rivalto ospite di Viero Menghi a Villa CortesiViero Menghi, marito di Gina Cortesi e rivaltino d'adozione, fu uno dei migliori piloti dell'aeronautica militare, selezionato per partecipare nel 1928 ad un volo di formazione guidato dal Generale Italo Balbo durante la manifestazione annuale alla base area di Hendon, in Gran Bretagna. Morì prematuramente nel 1938 durante un volo sul Tevere in compagnia del Principe Mario Colonna e la sua salma riposa presso il Cimitero di Rivalto. 

A quei tempi la guida, soprattutto dei veicoli a due ruote, era pressoché esclusiva degli uomini ed era così frequente incontrare le donne in vespa, sedute sul retro, in posizione laterale e con le gambe accavallate. 

Alcuni appassionati vespisti di Rivalto e dintorni parteciparono ai primi raduni dei Vespa Club italiani, così come ritratto in fotografia Dino Gotti durante un raduno a Pontedera negli anni '50.