Scorci del Borgo di Rivalto

Il borgo di Rivalto si sviluppa, essenzialmente, lungo la strada principale di Via Giuseppe Garibaldi, un tempo Via Vittorio Emanuele, e lungo la sua parallela, Via del Giardino, detta anche "strada di sotto".

Via Giuseppe Garibaldi parte dall'estremo della salita di Via della Lama e si inerpica lungo il paese fino a Piazza Beato Giordanola piazza centrale dove si affacciano la Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano (chiesa parrocchiale risalente al XVII sec. che, nonostante diversi rifacimenti e le trascorse "sferzate" dei fulmini, conserva sulla facciata lo stemma della nobile famiglia fiorentina dei Mazzinghi e le bifore originali del caratteristico campanile in mattoni), l'antica bottega di alimentari ed il macello

Da Piazza Beato Giordano, si prosegue per Via Amerigo Vespucci fino ad un quadrivio dove è affissa una targa in marmo che indica il luogo della casa natia del Beato Giordano. Quest'area fu pesantemente danneggiata ai tempi della ritirata dei Tedeschi, in fuga dagli Americani, durante la Seconda Guerra Mondiale ed oggi ospita il bar e ristorante del paese. Da questo slargo si diramano:

  • Via Amerigo Vespucci, su cui affaccia l'ottocentesca residenza della famiglia Cortesi con gli affacci dai giardini all'italiana
  • Via Giuseppe Falugi con scorci panoramici sulle colline della Valdera e sulle balze di Volterra, tappa ideale delle passeggiate rivaltine con sosta nella piazzetta del Monumento ai Caduti per la Patria. Da qui, il viale si ricongiunge alla strada del Monte Vaso e prosegue, sotto l'ombra dei tigli, verso gli abitati di Cimpoli e di Chianni (a circa 2 km dal borgo). Via Giuseppe Falugi, originariamente Via Chiannerina, è intitolata al merito del Generale Falugi (1886-1962), originario di Rivalto e Generale di brigata in Africa settentrionale durante la Seconda Guerra Mondiale
  • Via dei Poggi in cui si incontrano il Cimitero di Rivalto e, successivamente, i casali delle antiche tenute rurali Podere Canapaia e Podere le Croci -oggi ristrutturati in rispetto allo stile architettonico del borgo-. Superata la diramazione sulla sinistra per Poggio Meletro -di interesse per escursioni naturalistiche e per la caccia-, si procede per Poggio alla Nebbia. Quest'area, coperta da fitti boschi, è ricca di funghi, cinghiali e sorgenti d'acqua, come la Fonte del Galleni e la Fonte ai Faggi la cui acqua alimenta l'acquedotto comunale. Un tempo era frequentata dai devoti in transito per l'Oratorio di San Biagio


Nel cuore del paese, alle spalle di Via Garibaldi, si snoda la parte più antica di Rivalto in un dedalo di vicoli, archi, angoli ed antichi palazzi in pietra che si sviluppano attorno a Piazza Antonio Gramsci (per i Rivaltini, Piazza della Compagnia), sede dell'Oratorio della Compagnia della Santa Croce (cappella ad unica navata risalente al XVII sec. con un dipinto di Maria Addolorata e San Giovanni del medesimo secolo) e punto di ritrovo per le chiacchierate dei Rivaltini durante le fresche sere d'estate. 

Percorrendo la ripida discesa di Via del Fondaccio è possibile tornare all'inizio del paese sostando all'antica fonte di acqua (La Fontaccia) che, nei tempi passati, ha rappresentato la principale risorsa d'acqua del paese.

Lungo Via Margherita, costeggiando la Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano, si raggiunge lo stabile dello storico ex Circolo ACLI e del "campino" di calcio, un tempo affollato per partite di calcetto ed altre manifestazioni sportive locali, oggi punto di ritrovo per iniziative ed eventi del paese. 
Proseguendo, sulla sinistra, le rovine e le mura dell'antico Castello (Il Castellaccio) -oggi solo in parte apprezzabili nei profili stondati, restaurate e convertite in appartamenti e in residenze di villeggiatura- infine, sulla destra, la strada sterrata per raggiungere il Santuario della Madonna del Carmine di Poggio Piano. 

Via del Giardino si snoda di sotto lungo tutto l'abitato del paese offrendo viste mozzafiato sul panorama circostante ed accesso ai terreni coltivati.